Harry Thompson
Questa creatura delle tenebre
“Questa creatura delle tenebre” è un romanzo in cui gli avvenimenti sono fedeli alla verità storica. Forse le uniche licenze Harry Thompson le ha riservate ai discorsi tra i protagonisti, ma anche in questo caso si è documentato a fondo, grazie alle moltissime biografie e gli innumerevoli testi trovati nelle più antiche biblioteche Inglesi.
Soprattutto però la “creatura delle tenebre” è quello che oggi si sarebbe chiamato il male oscuro, che devasta la mente e l'anima del capitano FitzRoy, che lo tormenta nella solitudine della sua cabina durante il viaggio, rende le sue notti disperatamente buie e infinite, quando i piccoli gesti come prepararsi un tè, ma anche le decisioni del comando, possono avere il peso insostenibile di incubi devastanti.
Robert FitzRoy non comanda una nave qualunque, comanda il Beagle, per cinque anni intorno al mondo, e per tutti quella è la nave di Charles Darwin, l'uomo che inevitabilmente gli sbatte in faccia la distruzione di tutte le sue certezze, la Bibbia si rivela per quello che è, solo un testo sacro, la scienza è un'altra cosa, l'uomo moderno deve scontrarsi con questa ineludibile realtà, scindere i testi sacri dai risultati delle rilevazioni sul campo. Ma questa è una storia ben nota.
Darwin sicuramente è un genio, FitzRoy forse solo un uomo del suo tempo, in un'era di cambiamenti ineludibili, ma è un grande marinaio, un comandante leale, fedele ai suoi ideali e ai suoi uomini, un capitano giusto che sa riconoscere il merito e non scende a patti con opportunismi e scorciatoie per una facile carriera.
Il suo compito è quello di navigare, e lo fa bene davvero, porta la sua nave con dedizione totale contro onde devastanti, lungo coste approssimativamente mappate, le sfiora con passione per coglierne ogni minimo anfratto, intuendo ogni scoglio appena affiorante. Ne carpisce ogni increspatura per tracciare vie che saranno devote e sicure compagne di viaggio per chi verrà dopo. Come le correnti e ogni minimo spostamento di masse di nubi per prevenire le tempeste, ogni dettaglio aiuta a combattere quella creatura delle tenebre che non lo lascia mai solo, a volte concede un po' di tregua mentre il Beagle divora miglia di oceani.
Mistero, natura avvolgente, storie di popoli e di mari, incontri cercati con l'inconscio e trovati forse negli occhi di indios Mapuche che si fanno amare per quello che sono, nella loro semplicità e dedizione a quell'amicizia, che risulterà invece devastante, con gli occidentali, ma l'ufficiale è uomo di fede, percepisce già all'epoca l'irrilevanza del colore della pelle nei rapporti fra individui, cittadini della stessa era e dello stesso mondo e da uomo d'onore dilapida un patrimonio per riportarli nelle loro terre, incompresi nella sua patria. Darwin cataloga ogni reperto, mentre sta riscrivendo la Genesi su basi puramente scientifiche, non ha dubbi e incertezze consapevole di avere imboccato la strada giusta per l'immortalità….
Fitzroy invece comanda il Beagle, lui richiede un naturalista a bordo, lui con il suo conservatorismo stimola il suo passeggero ad un confronto con le verità, le scoperte che quotidianamente stanno traghettando l'umanità nel futuro. Ma sarebbe riduttivo fermarsi, nella lettura di questo libro, a quelle che saranno le implicazioni scientifiche e filosofico-religiose. Il Beagle è un vascello di Sua Maestà Britannica che accoglie i lettori a bordo, il comandante sa fare il suo mestiere, non lasciatevi coinvolgere dal male oscuro che a volte avvolge le sue notti. Anzi, condividete con lui il buio che l'esistenza umana può offrire, forse la consapevolezza che il dubbio possa essere stimolante per chi abbia il coraggio di guardarlo in faccia.
E' stato sicuramente un duro viaggio, attraverso le inquietudini a cui ad un certo punto non saprà più tenere testa. Dopo avere domato la furia dei mari, infranto onde con la prua della sua nave, vinto il gelo e le tenebre delle latitudini più meridionali, lottato contro la politica, i pregiudizi e le convenzioni di Corte, quella creatura delle tenebre che aveva ormai preso il sopravvento su di lui, lo sconfiggerà definitivamente a 59 anni, conficcandogli in gola un coltello, una mattina in cui l'oblio era l'unico dei suoi desideri ancora possibili. Ciò che siamo stati o non siamo stati, di sicuro non saremo più. Un gran viaggio a cui quasi nessuno aveva mai pensato, ma per fortuna Harry Thompson, giornalista amante del mare, si appassiona e decide di raccontarlo dal suo punto di vista, che poi è il più sorprendente. Addio Capitano Fitzroy.
Michele Castelvecchi
Harry Thomposon
QUESTA CREATURA DELLE TENEBRE
Ed. Nutrimenti
€ 19,00
(N.d.R.) Le carte geografiche della Patagonia, del Cile, delle Isole Falkland, delle Galapagos e di altre parti del sud America, che il capitano realizzò nei suoi viaggi, erano talmente ben fatte ed accurate che vennero usate fino a pochi anni fa e furono soppiantate solo dalle rilevazioni satellitari.
Si deve a lui l'introduzione, in Inghilterra, del brevetto da Capitano per esami e questo portò un grande beneficio alla navigazione.
Fitzroy fu anche l'inventore del servizio meteorologico come lo intendiamo oggi in senso moderno. Con una percentuale di accuratezza non molto dissimile da quello che si può prevedere ora. E che fecero amare Fitzroy come un santo da pescatori, capitani, marinai.