Femminile Plurale
GIALLO E BLU
Come nuotare.
Il braccio destro avanti, scomparso con la testa, quello sinistro indietro, l'avambraccio ruotato, a portare chissà che ll'asciutto. Il piede destro carica, quello sinistro equilibra, a mezz'aria, sospeso. O ballare, volendo, con le punte di gesso ricoperte di rosa e un po' sporche di talco e una nube di tulle corta corta e
sbuffante a ricoprire cosce magre di bambina. Non si vede lo chignon imprigionato dalla rete, solo qualche ricciolo biondo che ha osato sfuggirgli. Non si vede neanche il nastro rosa al collo.
O pattinare, forse, e allora ha ancor più senso quel caricare a destra, come a prendere spinta per lanciarsi sul ghiaccio. E allora sarebbe la lama a restare sospesa, inviando il suo riverbero a tutto il palazzetto, mentre l'altra ricama continui ghirigori sotto la tuta nera ornata di paillettes. Non si vede il diadema né la sciarpa di seta legata al collo a simulare ali. Il ghiaccio c'è, però, ed è vecchio. Cementa rivoli neri sui cassonetti della spazzatura, lì accanto. Tutti in fila, colorati, come fosse un trenino. C'era una volta una bambina che aveva perduto la sua adorata nonna. La matrigna cattiva la mandò a vendere scatole di fiammiferi agli angoli delle strade piene di Natale. Ma faceva freddo, tanto, tanto freddo. Come adesso, come qui. In fondo al trenino un vagone diverso, più alto, una locomotiva. Spostato quasi niente rispetto alla raccolta differenziata. Illuminato a tratti da luci intermittenti, ora gialle, ora blu. C'era una volta una bambina che aveva tanto, tanto freddo, ed era notte, ed era Natale. Aveva i suoi fiammiferi, però, e pensò di
accenderne uno per scaldarsi e vedere la sua nonna. Ma stanotte non c'erano fiammiferi, del resto chi li usa più, e neanche accendini, e comunque niente da bruciare. E poi nelle città piene di case dignitose e brava gente che appanna col suo fiato i vetri lucidi per le feste non si può fare un fuoco così tanto per fare. E allora meglio provare a cercare qualcosa, qualcosa di caldo e morbido per ripararsi un po'. La nonna non importa, è rimasta a casa, lontano, dove fa più freddo, è vero, ma in casa non si sente. Nel cassonetto dei vestiti belle signore infilano spesso involucri di plastica andati fuori moda. Ed è Natale, e ci sarà lana, o una coperta, o un cappotto. Con un po' di fortuna potrebbe anche essere elegante. Con un po' di fortuna anche di taglia giusta. L'importante è che sia caldo, però, l'importante è solo quello.
C'era una volta una piccola fiammiferaia che non riusciva a vendere i suoi fiammiferi. Cominciò ad accenderli ed ogni volta vedeva la sua nonna, e cose belle, e piano piano morì di freddo e stenti, felice mentre il suo piccolo cuore si spezzava e la sua anima volava in cielo, al caldo, per sempre.
Mentre ti guardo così, come una bambola rotta mezza infilata in un cassetto, al riverbero delle luci delle volanti gialle e blu e sento le voci dei miei colleghi che effettuano i rilievi per un'indagine già chiusa, dubito fossi felice mentre il tuo collo si spezzava sotto il coperchio basculante del cassonetto per gli abiti usati.
Spero solo che, con le dita della mano destra, tu l'abbia almeno toccata un po' di lana. Buon Natale a tutti.
Ramona
Dedicato a Maria Alina, morta a quindici anni mentre cercava di raggiungere qualche indumento per coprirsi dal freddo. Ed è stata solo la prima.