Femminile Plurale
QUALE SCUOLA PER I NOSTRI FIGLI
E' un piacere vedere che ci sono ancora programmi televisivi che fanno informazione e ci raccontano qual è la situazione della scuola italiana.
Un grazie alla redazione della trasmissione Presa Diretta di Rai Tre che ha fotografato in maniera seria e chiara quello che sta succedendo in Italia per ciò che riguarda la scuola statale e le scuole paritarie.
Paritarie non mi pare proprio ....
Non credo si debba essere di sinistra per preoccuparsi dell'attuale riforma scolastica e credo piuttosto che ci si stia arrabbiando troppo poco per come l'attuale governo intende trasformare il percorso scolastico dei nostri figli.
Sicuramente non è mia intenzione, né spendere 1.200 euro per far frequentare a mio figlio una scuola che in un paese civile è dell'obbligo, né vestire mio figlio come un marinaretto degli anni Cinquanta per poterlo mandare in una scuola che fa attività che ne “valorizzano i talenti”.
Dovrebbe essere scontato che la scuola pubblica garantisca la valorizzazione dei talenti in un contesto gratuito, e invece non è così.
Formiamo ricchi dirigenti in scuole d'elite e poveri operai nelle scuole statali .... ancora questa storia?
Se si pensa che sia di sinistra pensare che una scuola di qualità sia un diritto di tutti, allora siamo davvero alla frutta.
Diamo alla scuola paritaria fondi per fare una scuola che prende persone con famiglie che hanno un certo reddito, che di fatto non accetta disabili, che non iscrive gli stranieri non per suo volere ma perchè "gli stranieri si troverebbero a disagio a fare i regali agli amichetti della medio borghesia durante le feste di compleanno" ..... non ho parole ...
Diamo finanziamenti a persone che parlano in questi termini di quelli che loro stessi definiscono “diversi”, è davvero vergognoso.
Forse vale la pena trasferirsi in Amazzonia e fare vivere i propri figli insieme ad una popolazione locale, piuttosto che inserirli in una scuola che non riesce neanche a garantire i supplenti e mescola le classi a seconda delle malattie degli insegnanti.
Mi pare più coerente .... se con la coerenza ci si può ancora fare qualcosa in questo paese.
Greta Lusetti