Femminile Plurale
Donne, Media e Berlusconismo…Avviamo il Cambiamento
Pensando alla condizione attuale delle donne nel nostro Paese e al processo che ha portato la nostra società a una vera e propria regressione culturale, mi è tornato alla mente un proverbio; spesso mi capita di esprimere il mio pensiero attraverso le immagini o le metafore, ecco ho pensato a quell'antico adagio che già pensatori latini, quali Ovidio, Lucrezio, Tibullo adoperavano: Gutta cavat lapidem , la goccia scava la pietra; con la perseveranza e malgrado la fragilità delle nostre forze, è possibile superare gli ostacoli più difficili.
Questo proverbio nel Medioevo fu addirittura ampliato: gutta cavat lapidem non vi, sed saepe cadendo , cioè la goccia perfora la pietra non con la forza, bensì con il continuo stillicidio .
Ed è proprio questo continuo stillicidio, che si perpetra da trent'anni, il berlusconismo, causa per me del decadimento culturale che ha condotto il Paese (o gran parte di esso) a considerare la donna alla stregua di una preda.
Le televisioni di Berlusconi prima e poi anche il servizio pubblico, hanno portato in questi anni a far scomparire le donne dallo schermo (come si evince dal bellissimo documentario di Lorella Zanardo, Il corpo delle donne), sostituendole con una rappresentazione volgare ed umiliante delle stesse; travolgendo lentamente tutti quei passi in avanti compiuti soprattutto negli anni 60-70 dall'importante opera del movimento femminista.
L'egemonia berlusconiana si fonda sulla figura del macho super eroe, è un mix tra sessismo e maschilismo, è una dittatura pornocratica (come dice Nichi Vendola) ed è quindi evidente, che oggi la rottura del berlusconismo è possibile solo opponendogli una diversa idea di cultura, che deve essere distillata goccia dopo goccia nella società italiana.
Ritorno quindi al proverbio gutta cavat lapidem , noi donne, ma non solo, anche gli uomini che si sentono offesi ed umiliati da questa cultura, dobbiamo divenire tante piccole gocce che scavano e scalfiscono giorno dopo giorno questa enorme pietra, questo masso ruvido che è il berlusconismo, levigandolo in maniera costante, infondendo nelle pieghe del tessuto sociale nuova linfa.
Io penso che possiamo farcela, con l'aiuto di quegli uomini che non si credono dei super uomini, che accettano le loro debolezze e le fragilità proprie di ciascun individuo, uomo o donna.
L'importante è costruire una nuova narrazione, una visione alternativa che faccia riacquistare centralità alle donne, alle loro idee, alle loro capacità e non semplicemente al loro corpo vuoto.
Io non ho vissuto il movimento femminista, né il 68, ma ogni giorno mi impegno con le ragazze ed i ragazzi della Fabbrica, persone animate dalla voglia di cambiare il mondo, di contaminare la società delle nostre idee e speranze, unite da valori, masoprattutto da una salda amicizia, affinché possa attuarsi oggi quella
rivoluzione culturale di cui il Paese ha bisogno.
Valeria Ciuffreda