Libri

 

L'UMORISMO COME FORMA DI COMUNICAZIONE
(“500 chicche di riso”)


Viviamo in un'epoca particolare e bizzarra nella quale la parola circola in maniera rapida da mente a mente grazie ai social, ai mezzi di comunicazione sempre più attrezzati, agli eventi che si susseguono in maniera repentina i cui risvolti sono pressochéaccessibili a tutti, salvo poi verificarne nel profondo la veridicità. In questo random d'informazioni, ogni circostanza si presta a giudizi, siano essi pacati o nevrotici, conseguenti alla ragione o effetto di impulsi eccessivi. E' qui, tra il linguaggio dei mass media che ci ha ormai abituato a frasi 'cliché' per indicare l'efferatezza degli eventi, in questo contesto dove il caos sembra avere ragione, che s'inserisce in maniera perfetta l'umorismo, quello che Pirandello definiva "il processo della riflessione critica che consente di analizzare e di comprendere ciò che si nasconde dietro un fatto o un atteggiamento a prima vista comico". Pirandello scriveva questo un secolo fa, quando la parola non viaggiava alla velocità di adesso e l'attualità era una parola semisconosciuta. Se Marchesi, Campanile, Flaiano, Longanesi e gli altri maestri dell'umorismo dell'Italia del dopoguerra fossero vissuti adesso, avrebbero avuto pane per i loro denti, e non gli avremmo regalato solo briciole, come fece l'Italia dopo il '68, bollando quei sagaci caposcuola della risata intelligente come cinici e disinteressati. A distanza di anni, in pochi riescono a raccontare in maniera così elegante i paradossi e le assurdità del nostro mondo senza sfociare nell'odio o nella semplice e banale irrisione. Ci prova adesso Alessandro Pagani col suo ultimo libro "500 chicche di riso" (96, Rue De La Fontaine), rifacendosi con umiltà a quei maestri del tempo che dell'ironia e del senso dell'umorismo fecero loro emblema e stile di vita. Nelle chicche di Pagani trovano spazio giochi di parole, epigrammi e doppi sensi che raccontano personaggi e congiunture in chiave satirico/grottesca, regalando antinomie ed arguzie dai finali imprevedibili. Brevi sketch, dialoghi fulminanti, gag immaginarie e freddure al servizio del sorriso per rivendicare la missione di non prendersi troppo sul serio, Pagani sembra cogliere l'obiettivo, ridicolizzando alcune fugaci certezze del quotidiano al servizio di quell'attitudine che da sempre ci allontana dagli affanni e dalle preoccupazioni: l'arte di far ridere. Con la prefazione di Cristiano Militello e le illustrazioni grafiche di Massimiliano Zatini (batterista Stolen Apple, di cui fa parte anche l'autore), il libro si conclude con un fantascientifico "Tg Spaziale", notizie da un improbabile futuro che getta un occhio (beffardo) al passato/presente.
“500 chicche di riso”
Illustratore: M. Zatini
Editore: 96 rue de-La-Fontaine Edizioni
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 7 maggio 2019
Pagine: 116 p. 
Euro: 8,50